tra le macerie ancora fumanti della Blogfest…

mentre i vecchi caricano gli sguardi di velata tristezza a suggerire un velato IO C’ERO, mentra i giovani si rendono conto che nulla sarà come prima, e le donne riprendono silenti i lavori caricandosi di cupa malinconia, nella blogosphere ferve il dibattito.
Chi ancora ringrazia per le belle serate a parlar del più e del meno, osservando gli angeli cadere bevendo una tazza di tisana (citazione), chi ancora si strugge per nonaver strappato una foto a Conde Nast o almeno un commento su Wittgenstein, chi invece ha la pazienza del mai troppo osannato malvino e recupera dal (mio personale e non solo) dimenticatoio un troll conclamato come Fabio Mitidieri che esonda senza pari con la vittima di turno PaoloValdemarin. (il mio ricordo è stato un attacco personale irriferibile, zeppo di volgarità da caserma, su una mailing list tecnica. Mai più.)
Malvino scrive bene come pochi e sa essere ironico come pochi.
Evidentemente ha una vita fuori dal web 😉 non deve inseguire una tecnologia ampiamente sovrastimata gestita spesso da analfabeti di ritorno e non medita il suicidio se non interviene nella querelle del secolo: l’ira funesta di Marco Camisani Calzolari vs Vicky Gitto.
Essendo io una sfigata, ho dovuto aggiornarmi e ascoltare il patetico rotolare nella grammatica e sintassi di Gitto, e l’altrettanto imbarazzante intervento del mezzo golpista Camisani etc.
Gitto parla da tecnico, con una dialettica degna di Pacciani, su una questione vecchia come il mondo e come il mondo rivestita di troppa importanza: come deve agire la piubblicità.
Ovviamente la maggior parte di noi ha dilapidato più notti insonni sulla questione; io stessa ribadisco di aver seguito, illo tempore a scuola di grafica, un professore che diceva, con notevolissima autorevolezza, che il logo più riuscito della Storia fu la croce celtica, da Hitler “pur nella sua malata malvagità ruotata a suggerire maggiore dinamismo”.
Ovviamente nessuno lo tacciò di apologia del nazismo 😉
Se Gitto avesse appunto una dialettica di base da normoacculturato, avrebbe espresso la banalità che ha espresso ovvero che “dal punto di vista di un pubblicitario l’attacco alle Twin Towers è stata estremamente efficace” in maniera meno becera e non avrebbe urtato l’anima bella e sensibile del Camisani etc.
Il fatto è che, secondo me, questi due “professionisti della comunicazione” sono profondamente IGNORANTI su tutto ciò che esula dalla loro professione, e che secondo loro è estremamente marginale rispetto le stesse meccaniche celesti.
Gitto balbetta banalità milanesi-trendy supportato solo da un dress code e-vi-den-te-men-te caratterizzante IL creativo, Camisani etc provoca (a suo Imperiale dire s’intende) dando del “comunista” a chiunque abbia una visione della vita diversa di quella partorita dalla Sua Augusta Persona.
L’unico commento che posso estrudere da questo orizzonte di supremo squallore è la piena solidarietà a Selvaggia Lucarelli, colpevole di essere fidanzata al frescone analfabeta e colpita da un monte di commenti sessisti e volgari come poche volte si è visto.
Oh, per fortuna quel WE ero ammalata 😉

AGGIORNAMENTO: dottoressadania mi segnala questa perla 😉

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